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Assaggio invernale in queste ore per la discesa di aria decisamente fredda di origine artica sul Mediterraneo; arrivo della prima neve di stagione lungo l'Appennino con accumuli oltre 10-15 cm sui valichi di collegamento con l'Emilia e spolverata a partire ai 700-800 metri. Domenica mattina gelate sulla Lunigiana.

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23-11-25
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24-11-25
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25-11-25
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Zero Termico: 900 m   |   Altezza Neve: 18 cm
23-11-25
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Zero Termico: 800 m   |   Altezza Neve: 12 cm
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Zero Termico: 1200 m   |   Altezza Neve: 0 cm
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25-11-25
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Zero Termico: 800 m   |   Altezza Neve: 15 cm

La prima vera nevicata stagionale è arrivata sui nostri monti, più o meno nei tempi giusti per nevicate che possono scendere anche a quote relativamente basse. Le precipitazioni, stante l'arrivo di aria assai fredda in quota, sono state sovente a carattere di rovescio talora temporalesco con fenomeni brevi ed intermittenti ma intensi. Mediamente si sono accumulati fra i 10 ed i 20 cm al di sopra dei 1000 metri e anche più di 30 cm al di sopra dei 1500 metri dove la neve ha iniziato a cadere già nella notte fra il 19 ed il 20 novembre. Comunque lo spettacolo bianco inizia sopra i 600 metri nel versante emiliano dell'Appennino e 800-900 metri nel versante ligure-toscano, decisamente più alta sulle Apuane che sono state meno interessate dalle precipitazioni.
Nel letto di un veloce flusso Nord-atlantico che continuerà ad interessare le nostre regioni sono inserite altre perturbazioni, ed infatti un'altra arriverà dalla sera di Domenica. Dopo una nottata molto fredda con estese gelate soprattutto nelle conche e nei fondovalle, i primi avamposti nuvolosi giungeranno dal Mar Ligure andando a coprire il cielo entro la mattinata ed in questa fase sono attese spruzzate di neve o nevischio sino a quote basse fra Val di Vara e alta Lunigiana, non escludendo brevi e localizzati fenomeni di pioggia congelantesi. Poi qualche fiocco raggiungerà la Val d'Aveto ed il crinale appenninico ed apuano perché sino al primo pomeriggio almeno le temperature rimarranno piuttosto rigide. Dalla sera il vento di Libeccio comincerà a spirare in quota facendo progressivamente innalzare lo zero termico che entro lunedì mattina avrà raggiunto i 1800/2000 metri, trasformando la neve in pioggia ovunque, tranne forse sulle vette poste oltre 1900/2000 metri. Nella giornata di lunedì pioverà piuttosto copiosamente soprattutto fra Appennino lunigianese ed Alpi Apuane sotto venti tesi e miti meridionali. Nel versante emiliano non sono da escludere, su alcuni tratti collinari del Piacentino e Parmense ad ora impossibili da localizzare, locali episodi di pioggia che gela (gelicidio) perché in certe zone il vento dal mare potrebbe passare al di sopra del cuscinetto freddo presente senza riuscire a rimuoverlo. Da martedì 25 l'ingresso della parte fredda della perturbazione (attese isoterme attorno ai -30°C/-32°C a 5400 metri)potrebbe ritrasformare la pioggia in neve almeno al di sopra dei 1000 metri ma probabilmente a quote anche più basse nel versante emiliano. Poi da metà settimana, atteso l'ingresso di venti di Tramontana che potrebbero forse regalarci un miglioramento più deciso, ma è ancora tutto da vedere. Continuate a seguire i nostri aggiornamenti...

In questi giorni di novembre mi vengono alla mente almeno due episodi di nevicate anche a bassa quota, ben più bassa di quest'anno. Fra il 21 ed il 22 novembre 1988 un fronte artico formò il classico minimo di bassa pressione sul Golfo Ligure e la neve cadde fino alla pianura in Emilia e al di sopra dei 300/400 metri in Lunigiana. Seguì un periodo freddo ma asciutto sino alla prima decade di dicembre e con sempre più frequenti situazioni anticicloniche che portarono al famigerato ''anticiclone dei 100 giorni'': il tempo stabile, assolutamente senza né piogge né nevicate, durò tutto gennaio e fino al 22 febbraio, con temperature molto miti in collina e montagna con mimose fiorite precocemente. Nelle pianure invece, complice una forte inversione termica, dominavano le brinate e le gelate.
L'altro ricordo risale all'ancora più lontano 1971. Dopo una prima decade di novembre mite e anticiclonica, nella seconda iniziarono ad arrivare perturbazioni nord atlantiche con neve oltre 1000 /1200 metri. Venerdì 19 però il fronte fu più intenso generando un profondo minimo depressionario con venti di Libeccio molto forti che abbatterono numerose piante anche nei boschi attorno a casa mia (nelle campagne di Villafranca). La sera i venti girarono a Nord e arrivò una prima burrasca di neve che nella notte imbiancò i rilievi ed i colli sin verso 300/400 metri. Sabato 20 fu una giornata tersa ma con forte e rigida Tramontana. Alla sera il mitico Bernacca in televisione annunciò l'arrivo di un'altra perturbazione dalla Groenlandia che avrebbe potuto portare la neve anche al piano. Di fatti la domenica mattina dopo una forte brinata e gelata il cielo si coprì ed una fitta nevicata imbiancò il fondovalle. Da lunedì 22 per alcuni giorni si alternarono pioggia, grandinini, graupel e altre nevicate con un periodo freddo ed instabile che durò fino ai primi di dicembre. Poi, arrivarono anche in questo caso le Alte pressioni ma non come nel 1988, si alternavano al passaggio di perturbazioni e sul finire di gennaio del 1972 tornò anche il freddo e la neve a bassa quota.


Aggiornamento del 22 novembre 2025 a cura di Mauro Olivieri
(aggiornamento 3 volte la settimana)




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